I piani di Disaster Recovery probabilmente non sono mai stati così importanti come oggi. Con la trasformazione digitale che accelera sempre più la velocità delle nostre operazioni e del nostro lavoro, la propensione ad accettare perdite di connettività e prestazioni scadenti delle applicazioni è ai minimi storici. I piani di Disaster Recovery entrano in gioco in caso di guasti a risorse critiche o di problemi di connessione, fornendo in modo efficiente e rapido le alternative necessarie per garantire l’operatività.
Le tre componenti di un piano di Disaster Recovery
Prendiamo a esempio un service provider come un fornitore di servizi streaming oppure un’azienda con una sua applicazione per i clienti. Un’unità di archiviazione memorizza i contenuti, mentre un server gestisce i dati di iscritti e account. Collocato in un data center o in una struttura di edge computing, un elemento del sistema di distribuzione elettrica riceve 20 kV e li trasforma in 230 V per alimentare il server e l’unità di archiviazione. Allo stesso tempo, la stanza che alloggia il sistema è mantenuta a temperatura controllata in modo da massimizzare le prestazioni del sistema e ridurre al minimo il rischio di interruzioni o guasti. Infine troviamo i dispositivi di rete che portano il contenuto all’utente finale e che a loro volta dipendono dai cablaggi in fibra che ne permettono la trasmissione.
Questo esempio ci mostra come per ottenere un piano di Disaster Recovery realmente efficace sia necessario proteggere tre elementi chiave dell’infrastruttura:
- I server e i dispositivi di archiviazione che ospitano i dati e le applicazioni
- I sistemi di alimentazione e raffreddamento forniti dal data center che ospita il server
- La rete di telecomunicazioni che collega l’utente al server
Le buone prassi per un piano di Disaster Recovery efficiente
Questi tre elementi forniscono la chiave per le migliori buone prassi per il Disaster Recovery. Per esempio, le azioni chiave che la maggior parte delle imprese oggi adottano includono:
A livello di server:
- Il ricorso a più dispositivi di archiviazione che possono essere scelti dinamicamente, in funzione della prossimità all’utente e del carico di lavoro
- Un server DNS per permettere il reindirizzamento della connessione tra l’utente e un server alternativo se quello primario non funziona
- Virtualizzazione del server, per assicurare che l’applicazione o il servizio possa efficacemente saltare da un server all’altro se il primo non funziona
- Poiché la disponibilità di banda larga è ormai comune in molti data center, oggi è più facile sviluppare architetture basate su server geograficamente dispersi che forniscono opzioni di backup multiple
A livello di data center:
- Sebbene l’architettura del data center non possa essere virtualizzata, i trasformatori di potenza, i gruppi elettrogeni e i sistemi di continuità possono essere progettati con una ridondanza significativa tale che, se un elemento si guasta, ve ne sia uno di riserva in grado di assumere immediatamente il 100% del carico di lavoro
- La maggior parte delle organizzazioni applica questo approccio anche ai sistemi di raffreddamento
- Questa è tipicamente una ridondanza 2N+1, il che significa disporre di un sistema di backup parallelo completo, ulteriormente supportato da componenti aggiuntivi.
A livello di connettività:
- La soluzione di connettività più ovvia è quella che prevede un percorso di routing dal server al punto di consumo parallelo e alternativo da affiancare a quello primario
- Questa ridondanza non è però sempre possibile su base end-to-end. Se l’utente utilizza una fibra singola, questa comporta una condizione di singolo punto di vulnerabilità
- In questi casi, la strategia è quella di ricorrere a un accesso a doppia fibra con routing diversificato, con possibilità di instradamento dei dati lungo un percorso alternativo in caso di guasto o di traffico eccessivo
In che modo DATA4 supporta i piani di Disaster Recovery dei suoi clienti
È dunque chiaro come la qualità delle funzioni di alimentazione, raffreddamento e connettività siano fondamentali in qualsiasi piano di Disaster Recovery. DATA4 si impegna a fornire ai propri clienti una qualità dell’alimentazione elettrica senza eguali, come testimonia il record di interruzioni praticamente zero accumulato nel tempo dai data center da noi gestiti.
Le nostre strutture sono inoltre carrier neutral nei confronti degli operatori di telecomunicazioni, con una molteplicità di fornitori di servizio che si collegano ai nostri data center. Siamo così in grado di supportare anche le più impegnative richieste dei clienti. Questo approccio mette al servizio dei clienti tutti i vantaggi della ridondanza di cui hanno bisogno e offre accesso completo alle strutture necessarie per costruire infrastrutture geograficamente distribuite.